Autostima: un processo in continua evoluzione
- Maria Elena Basso
- 23 giu 2024
- Tempo di lettura: 5 min

Ho deciso di iniziare questa rubrica sui Focus Point partendo dall’autostima.
Nella mia esperienza personale, sia di vita quotidiana sia di esperienza professionale come coach, ho imparato che senza autostima può essere difficile e a volte tortuoso, arrivare a raggiungere le mete desiderate o anche solo apportare i cambiamenti che vorremmo nella nostra vita e che magari ci sarebbero necessari.
Io stessa, se rifletto sulla mia vita personale, mi rendo conto che se avessi conosciuto meglio il meccanismo dell’autostima o se solo avessi saputo che si può allenare, forse sarei arrivata prima a raggiungere ciò che desideravo o al contrario avrei lasciato andare prima scelte non proprio vincenti.
Spesso, infatti, stare nel timore di ‘lasciare la strada nota per quella sconosciuta’ o la paura di non farcela ci paralizza in situazioni stagnanti.
Quello che voglio dire è che se credi in te stesso e nelle tue capacità fatichi meno a raggiungere ciò che desideri.
Trovo, quindi, che il lavoro sulla nostra autostima ci permetta di fare scelte con maggiore chiarezza e lucidità.
Ma vediamo più da vicino cosa intendiamo e come funzione l’autostima.
Partiamo prima di tutto con il fare un po’ di chiarezza su cosa si intendia per autostima e andiamo a sfatare anche qualche falso mito.
Iniziamo con il dire che cosa NON è l’autostima.
Non esercitiamo la nostra autostima se ci consideriamo i più bravi o migliori rispetto ad altri; dimostrare autostima non è essere prepotenti e considerare validi solo i propri successi, principi o i propri punti di vista; e ancora non applichiamo la nostra autostima se prevarichiamo gli altri per raggiungere i nostri personali scopi.
L’autostima ha molto a che vedere con la conoscenza di se stessi e con la capacità di saper riflettere su chi siamo. Essa ci definisce come persone insieme alla nostra personalità.
Possiamo definire l’autostima come la nostra capacità di apprezzarci e dare valore alla nostra persona; essa influirà su tutto il nostro vivere, sulle decisioni che prendiamo e sulle scelte per il nostro futuro.
Il mito da sfatare è che non nasciamo già provvisti di una dose predefinita di autostima ma essa può essere migliorata là dove sia necessario. A volte ci sentiamo più forti in alcuni ambiti della nostra vita, mentre in altri ci sentiamo in balia degli eventi e/o frustrati. In questo caso possiamo allenarci per migliorare.
Infatti, essa è un processo che si evolve durante tutta la nostra vita: a volte peggiora e allora richiede un atto di maggiore presenza e autoanalisi da parte nostra, altre volte voliamo alti e ci sentiamo ricchi di una straordinaria personalità.
Ora che abbiamo definito che cos’è e cosa non è l’autostima andiamo a vedere anche i diversi livelli che possiamo incontrare di questa.
Il livello di autostima che abbiamo influirà sulle decisioni che prendiamo, determinerà la nostra capacità di agire e anche e soprattutto sulle nostre aspirazioni.
A seconda del livello di questa saremo o meno capaci di affrontare le prove della vita, raggiungere i nostri sogni, così come sapremo rispettare e far rispettare i nostri ideali e saremo capaci di affrontare problemi e frustrazioni senza farci abbattere.
Possiamo paragonare l’autostima a un ‘termometro’ che misura la nostra capacità di raggiungere le nostre mete: più è alto il valore meglio raggiungeremo ciò che desideriamo ma più esso è basso più ci risulterà difficile.
Allo stesso tempo essa ha a che vedere con la nostra capacità di riconoscere i nostri difetti e le nostre debolezze, senza per questo condannarci o sentirci affranti, ma riconoscendo che ci sono, che fanno parte di noi e che quindi possono essere migliorati. Una strategia efficace davanti ai nostri difetti è di chiederci se questi stanno limitando la ‘vista’ di noi stessi e quindi stanno offuscando anche i nostri lati migliori.
Fino a qui abbiamo capito che per recuperare l’autostima abbiamo bisogno di esercitare la nostra capacità di riflessione su di noi ma abbiamo anche bisogno di saper cambiare prospettiva.
Procediamo, allora, in questo nostro piccolo allenamento.
Iniziamo a darci una valutazione complessiva di chi siamo.
Attenzione, ho detto complessiva!
Infatti, un ulteriore considerazione che è bene fare quando parliamo di autostima è comprendere in quale ambito ci stiamo muovendo o ci stiamo valutando.
Mi spiego meglio con un esempio: Giorgio è un fantastico meccanico che si occupa in particolare di Harley-Davidson. È ricercatissimo sul mercato perché è davvero un fuori classe nel ripararle e modificarle. Ha un grandissimo successo e guadagna davvero tanto. In questo ambito sente di avere pochi eguali e la sua autostima in ambito professionale è al massimo.
I suoi problemi iniziano quando torna a casa, dove la sua autostima crolla e sente di essere in profonda crisi. Ha avuto da poco una bimba e non sa come gestire la sua paternità e come interagire con sua moglie che lo accusa di essere freddo, lontano e indifferente. Giorgio si sente un fallimento ambulante sia come padre che come marito.
La valutazione che Giorgio fa di sé è molto pesante. Su di lui grava la sua auto-valutazione: “Non so come gestire la paternità, dunque, sono un fallito.”
Quello che il nostro amico Harleysta non tiene presente è che spesso abbiamo bisogno di fare pratica quando ci veniamo a trovare in condizioni nuove.
Troppo di frequente non ci diamo il tempo per abituarci a situazioni che ci risultano estranee e che richiedono del tempo per assumere consuetudini nuove.
Un altro aspetto importante dell’autostima è che essa ci permette di avere delle relazioni sane, positive, così come di gestire al meglio le nostre relazioni sociali.
Partendo dalla conoscenza di noi stessi, sapendo chi siamo non andremo in cerca di persone che colmino vuoti affettivi o intellettuali. Sapremo circondarci di amici e affetti nutrienti, che ci aiutino a migliorarci senza la paura di non essere ‘abbastanza’ (bravi, buoni, capaci…) o di essere troppo (generosi, gentili, intelligenti…).
L’autostima è anche la base per il successo professionale e per una buona collaborazione con i propri pari, i nostri superiori e, non per ultimo, con chi è nostro sottoposto: se siamo in equilibrio con noi stessi non avremo timore di ricevere delle critiche perché le possiamo trasformare in feedback che ci aiutino a migliorare. Così come saremo capaci di trattare i nostri collaboratori con il dovuto equilibrio e ci industrieremo nel coltivare una mentalità positiva verso il prossimo, affrontando il successo o la posizione di ‘superiorità’ senza arroganza.
Una sana stima di noi stessi aiuta anche ad affrontare quelle voci fastidiose che a volte ci affollano la mente e ci portano all’autosabotaggio.
Conoscendo i nostri punti di forza siamo in grado di farli valere e di mettere a tacere il ‘terrorista’ della nostra stima e avremo una migliore resilienza nell’affrontare le difficoltà, perché essa nutre la nostra motivazione e ci aiuta nel perseverare verso la conquista delle nostre mete.
Questo breve articolo non vuole essere esaustivo del tema dell’autostima ma vuole essere un invito alla riflessione personale: dove senti che sei forte? E dove senti di aver bisogno di allenare maggiormente la tua autostima?
Se senti il bisogno di confrontarti o di esercitare maggiormente la tua autostima, ti aspetto per una sessione gratuita.
A presto!
Per chi avesse voglia di approfondire il tema dell'autostima consiglio un libro ben scritto e di facile lettura.





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